Oggi la chiesa ricorda S. Lucia che, in tante parti del mondo, è attesa dai bambini che attendono i doni natalizi. 

Potessi chiedere, vorrei la pace, quella vera, che permette la fiducia nel prossimo e nel futuro. Quella che ripudia la guerra. Quella che viene dalla giustizia. Quella che permette alle donne di rientrare a casa senza paura. Una pace che è normalità, insomma. 

Quando un essere umano ne incontra un altro potente, spontaneamente si prostra ma se incontra un Dio, qualsiasi dio, altrettanto spontaneamente chiede.

A Natale, compleanno di Gesù, riconoscendolo come Dio,  invece di portargli doni gli si fanno richieste... come se i festeggiati fossimo noi. E in effetti è così.

 

 

Diceva, un signore di mezza età che abitava vicino ad una grande parrocchia, di sentirsi incuriosito e anche un po' affascinato dalla fila di persone che ogni domenica, con qualsiasi tempo, si incamminava per ascoltare la Messa. La mattinata festiva veniva così spezzata a metà mentre avrebbero potuto restare a poltrire, o uscire con la famiglia, gli amici per una gita... invece sceglievano di andare in chiesa.  Avrebbe voluto sentire le ragioni profonde e capire quel bisogno che lui, ateo, non riusciva a comprendere. 

Un giorno, alla finestra, mentre per l'ennesima volta guardava le persone incamminarsi verso la chiesa, si trovò a dire: beati loro.

 

La nascita di Gesù ha ispirato artisti e illustratori di tutto il mondo occidentale ma questa Natività del Caravaggio è quella che mi parla di più.

Maria è provata dalla fatica del parto ma rimane aggraziata. Gesù è quieto e nudo. I santi Lorenzo e Francesco sono assorti in preghiera e  un angelo è appena arrivato con il suo messaggio scritto. Giuseppe, un personaggio qui moderno,  è colto mentre parla con chi accompagna S. Francesco e il buio è quasi silenzio.  

Tutto è perfetto, i personaggi sembrano vivi e paiono in attesa che il pittore li ritragga per tornare in movimento. La luce dà risalto all'essenziale e gli atteggiamenti sono quelli giusti a quel che stanno provando gli attori. Bellissimo. 

                                
                             

                                 Natale Express                   

 Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima

 di Sciarada  Anima Mundi

     XII edizione

Anche quest'anno partecipo al Natale Express che ci vede giocare, 

sorridere e riflettere attorno al Calendario d'Avvento di Sciarada.  

        

 

     Acrostico natalizio:               Pasciami   Amami:  Chetamente  Esisterò

                                 Dunque apro la finestra nr. 9  e offro un gioco  

Gioco

Dal celebre dipinto del Giorgione dal titolo "Adorazione dei Pastori" (1505),  

sono stati  cancellati 5 particolari.   

Sarete capaci di scovarli? 

Uhm... 

Chi deve rinfrescare (ahah) la memoria

 

può cliccare sulla foto

Grazie di cuore a  Sciarada  per questo Natale Express curato con fedeltà, pazienza

e grazie ai partecipanti e a chi passa da queste pagine

  

Domani, 10 dicembre

la finestra s'aprirà a casa di 

Negus

Ad Nutum

Buon  Avvento

 

Immacolata Concezione

Quannero regazzino, mamma mia
me diceva Ricordati, fijolo,
quanno te senti veramente solo,
tu prova a recità ‘n Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe’ maggia.
Ormai so’ vecchio, er tempo s’è volato.
Da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Maronna Benedetta
e l’anima mia da sola pija er volo.

Trilussa

 

- 07 dicembre 2025 -

seconda  domenica di  Avvento

Il Natale, dunque, è il segno di una lotta per la giustizia non in un altro, ma in questo, mondo. Perché, scrive ancora Arendt, «il fatto che l’uomo sia capace d’azione significa che da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità».

Tomaso Montanari

Copiato da qui

-  Buon Avvento  -

 

E se...

E se per le cose che rimandiamo, di cui diciamo che c'è tempo, quel tempo fosse adesso?
Il tempo adatto a trovare il modo di guarire tutte le ferite che l'anno ci ha procurato e l'occasione per rimediare quelle che noi abbiamo inferto, potrebbe essere adesso.
Adesso, in questo Natale, quando tutto sembra possibile e vicino.
 

Buon Avvento

  

                                             I presepi di Mauro

 

Che bravo Mauro Stradotto, visitare il suo sito è fare un tuffo nel passato romano. 

Anche noi? Facciamo  anche noi il presepio, seppure  minimo? 

Mettiamo in atto una rivoluzione  e difendiamo le nostre radici a suon di pastori e Mangiatoie... mica si può pensare che vada persa l'usanza, no? 

Noi, che ci definiamo cristiani, teniamo seriamente alle nostre radici, alla cultura che ci rappresenta e, non ultima, alla nostra fede? Stavo riflettendo su questo leggendo Sciarada e i suoi giusti commenti e ho cercato le parole del professor Wael Farouq, egiziano, interrogato sul presepio:

"... Il vero problema quindi, non è che cosa pensino i musulmani di Gesù Cristo.

Piuttosto, la questione è se qualcuno abbia mai chiesto ai musulmani quali siano i loro sentimenti verso il Natale, prima di decidere di non fare il presepe per non offenderli". 

L'articolo intero lo trovate  QUI   e vale la pena leggerlo. 

 

Per togliere le "incrostazioni" attorno al Natale e ritrovarne la forma, come dice Moravia, cosa dovremmo togliere con forza?  Le luminarie? Lo sfarzo? I regali spropositati e i pasti troppo abbondanti? 

Penso non ci sia nulla di male nei segni della festa, quello che lo scrittore chiama incrostazione è avere permesso che queste sostituissero il festeggiato di cui ci si scorda facilmente. 

Il Natale è per i credenti, gli agnostici,  gli atei, i senza patria e per chi dà a Dio una possibilità di esistere. Sono esclusi, forse, solo gli indifferenti.

 

 

"Il Natale odierno mi fa pensare a quelle anfore romane che ogni tanto i pescatori tirano fuori dal mare con le reti, tutte ricoperte di conchiglie e di incrostazioni marine, che le rendono irriconoscibili. Per ritrovarne la forma, bisogna togliere tutte le incrostazioni. Così il Natale. Per ritrovarne il significato autentico bisognerebbe liberarlo da tutte le incrostazioni consumistiche, festaiole, abitudinarie, cerimoniose".

Alberto Moravia

Anche quest'anno ti attendo Signore ma scusami se lo faccio stancamente. La tua venuta nel mondo, allora,  fece rumore ma oggi tanti fatti fanno un rumore assordante che rischiano di coprire tutto il resto e, temo, anche  il tuo ricordo. 

Guerre spaventose, terribili, inumane e contro-natura, sconquassano speranze e ardori, tanto da pensare che nulla possa fermare un declino che ci porterà tutti e presto a tormenti estremi. 

Se non posso sperare nella giustizia degli uomini che hanno perso la Stella, vorrei contare sulla tua, ora. Ora che siamo ancora in tempo per sperare e tornare ad essere quel che la Creazione ha pensato per noi. 

Ben venuto nelle nostre menti, Signore Gesù.

 

Avvento

 

- 30 novembre 2025 -

Prima domenica di Avvento

In questi tempi di guerre,   il verbo più desiderato, si spera,  è  disarmare. 

A Natale  ricordiamo  il disarmato per eccellenza che  

sull'amore ci ha insegnato parecchio e ci invita, ragionevolmente,  a costruire la Pace

Una Pace giusta, dignitosa e durevole. 

-  Buon Avvento  -